Spesso il diritto è considerato come una serie di divieti cui dover soggiacere. Cosa, per alcuni versi anche esatta. La funzione della legge non è negativa (non fare!), quanto piuttosto tutelare beni o interessi (fare per stare bene).
Il raggiungimento del benessere fisico, psichico, relazionale, sociale, sessuale, è l’obiettivo dichiarato delle legislazioni moderne e presuppone un approccio positivo ed olistico.
L’interesse per l’individuo, come singolo e nelle relazioni, richiede oggi, agli operatori del diritto, approcci e interventi che, a prescindere dall’esito delle liti, comportino ascolto ed empatia mirati al vero benessere di chi ricorre al nostro aiuto. E richiede, nello stesso tempo, a tutti gli operatori della salute e del benessere, la conoscenza della ratio delle norme che regolano il proprio operare.
Questo il senso degli studi, della formazione e delle attività legate all’idea del “diritto al benessere”: un work in progres che guarda al diritto come a una scienza umana non asettica e distante, ma strettamente integrata con ogni aspetto delle professioni, dei bisogni, delle relazioni e delle aspettative di benessere totale della persona.